Monday, October 25, 2010

Artists we're taking with us: ESTER GROSSI

Ester Grossi Ester Grossi is an italian painter and graphic designer born in 1981 in Avezzano(AQ). In the 2000 she got a high school diploma of Fashion, Design and Decor. She earned a bachelor’s degree of Television, Cinema and Multimedia Production at the DAMS of Bologna, where she lives and works as painter, illustrator and graphic designer. Since 2008 she is one of the artists promoted by MUSAE (Urban Museum for young art) and ARTEINGENUA in Italy and Europe. He designed posters for the Imaginaria Film Festival, and covers for bands such as “A classic education”. At the moment, she cooperates with the Moustache Style collective, a cross-media project: web agency, blog/vlog, online boutique.
Funeral is a personal thought on mourning, about the funeral as a rite. The idea of Funeral comes from Ester Grossi's passion for the american tv series Six Feet Under, at the time of the earthquake (April 2009) in the Italian region of Abruzzi, where she was born. Besides the references at a narrative level, her paintings have been influenced by the atmosphere and the color choice of this TV series, together with the idea of representing a funeral with a little bit of dark humor and surrealism. People whose identities and names we ignore, find themselves at a funeral. Relatives, friends, acquantainces, they all eye each other up, their faces revealing their emotions: some people sad, some others absentminded. Who’s dead? Maybe the spectator him/herself. These characters all share the same space, that is, the typical American cemetery with bodies buried “six feet under”; a place that, made so essential and because of its colors, appears unfinished and surreal. The eye inevitably looks for the “other” place that one can sense but that doesn’t exist; we are talking about the feeling of the so called Dream Pop art, both in painting (Hopper) and in music. The represented space is not a fictitious one but it clearly refers to reality, although it wants to come out of the canvas. As Dream Pop art, the atmosphere is not decadent, it is actually a near-death atmosphere. The funeral is still a rite of passage.
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Ester Grossi Ester Grossi (Avezzano, 1981) si dedica da anni alla pittura e dal 2008 è tra i giovani artisti promossi dal MUSAE (Museo Urbano Sperimentale d’Arte Emergente) e ARTEINGENUA. Ha all’attivo diverse mostre personali (CAOS MUSEUM di Terni, Galleria Spazio Gianni Testoni La 2000+45 di Bologna) e collettive, in Italia e all’estero (Butterbrot Project a Berlino e Art Live a New York). In qualità di illustratrice ha realizzato manifesti per festival di cinema (Imaginaria Film Festival) e cover per album di band musicali (A Classic Education). Attualmente si dedica anche alla grafica prestampa, collaborando con il collettivo Moustache Style(un cross media project: web agency, blog/vlog, boutique online).
Funeral è una riflessione personale sul lutto, sul funerale come rituale. L'idea di Funeral proviene dalla passione di Ester Grossi per la serie tv americana Six Feet Under, ai tempi del terremoto in Abruzzo, regione di provenienza dell'artista. Oltre ai riferimenti narrativi, i suoi dipinti sono stati influenzati dall'atmosfera e dalla scelta cromatica utilizzate nella serie, insieme all'idea di rappresentare un funerale con un pizzico di ironia e surrealismo. Persone di cui ignoriamo i nomi e le identità si ritrovano durante la cerimonia. Parenti, amici, ereditieri, si scambiano sguardi e i loro volti ne tradiscono le emozioni: alcuni sono tristi, altri sovrappensiero. Chi è il morto? Forse lo stesso spettatore. Tutti questi personaggi condividono lo stesso spazio, vale a dire il tipico cimitero americano in cui i corpi vengono sepolti "sei piedi sottoterra"; un luogo che, reso essenziale nei colori, appare infinito e surreale. L'occhio cerca inevitabilmente "l'aldilà", che può essere sentito ma che in realtà non esiste. E questo richiama il sentimento della cosidetta arte Dream Pop, quella della musica e dei dipinti di Hopper. Lo spazio rappresentato non è fittizio, ma si riferisce chiaramente alla realtà, sebbene sembri voler evadere dalla tela. Come nel Dream Pop, l'atmosfera non è decadente, ma è davvero una sensazione di "quasi-morte". Il funerale è un rituale di passaggio.

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